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PERFEZIONE o FALLIMENTO?
PERFEZIONE o FALLIMENTO?

PERFEZIONE o FALLIMENTO?

Nello spettacolo teatrale di mia figlia, scritto da lei e dai suoi coetanei adolescenti, uno scambio tra 3 ragazzi in scena mi ha folgorato:
A: “DEVO essere perfetta”
B: “Perché devi essere perfetta?”

C: “Perché non vuole fallire”

La connessione tra perfezione è fallimento, cazzo, mi era sfuggita. Ho pensato: Devo riscrivere tutto il mio libro.

Ma non posso.
Però, posso integrare una riflessione sulla perfezione che mi hai sentito fare molte volte.

Sentendo quelle parole ho ricordato quella sensazione che provavo anch’io:

La perfezione è una cosa da DOVER raggiungere e per farlo bisogna per forza evitare il fallimento.

Fallire non esiste.

Perfetto è l’obiettivo.

Io ti propongo, e trovi il paragrafo nel mio libro Umiltà o Ambizione, un percorso diverso:

“Perfetto” significa “chiuso”, e cioè “che non lascia spazio” ad altri innesti.
Se vuoi divertirti davvero devi imparare ad accogliere l’imperfezione.
Gli imperfezionisti non escludono affatto la perfezione dalla loro vita. Semplicemente smettono di cercarla nelle azioni e nelle persone. Non costringono più il mondo ad entrare dentro le cornici: accettano che la penna assurda dell’esistenza scriva anche (e soprattutto) fuori dai bordi. 

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