Mauro è uno degli allenatori di baseball italiani più vincenti di sempre. Dico uno degli allenatori perché non sono uno statista e magari è anche il più vincente, ma di sicuro è uno dei più simpatici. Conosciuto anche lui nei miei webinar, è stato fin da subito gentile nel rilasciarmi un’intervista sui temi legati all’essere allenatore nel baseball e poi a continuare a mandarmi idee e stimoli per il mio lavoro. Mauro ha sempre una parola giusta al momento giusto, anche via mail e soprattutto quando le cose non sembrano essere tutte dritte.
Mauro, di persona, online o via mail, mi ha sempre dato mille spunti di riflessioni che partono dal mondo del baseball, ma io le ho sempre applicate alla vita di tutti i giorni. Alcune, le più belle, sono tra le migliori che uso quando lavoro con atleti che si demoralizzano per gli errori che compiono.
Parto da un’altra citazione, in un giro di citazioni che spero non ti disorientino.
Roberta Liguori, mia docente di PNL, scrive:
Il punto è che, come dice il Maestro Shifu nel film Kung Fu Panda 3,
“Se fai solo quello che sai fare non sarai mai più di quello che sei ora!”
E allora, proprio con Mauro, ho parlato della sfida e dell’importanza per un allenatore di saperle creare negli allenamenti e nella mente dei suoi giocatori.
Il bivio è semplice, quando ti trovi di fronte ad una sfida, e Mauro me l’ha ricordato con una semplice mail di cui ti parlerò tra poco.
Il bivio è:
Torni nello Zoo, dove tutto è sicuro e nonostante la gabbia ti senti libero e non in pericolo, oppure ti butti nella giungla dove la libertà ha un solo prezzo: IL RISCHIO!
La mail è una semplice richiesta per incontrarci a pranzo. Quattro chiacchiere a Milano, in un’osteria che mi ricorda le mie passioni da scommettitore da ippodromo, dove si parla delle esperienze in Italia e all’estero di Mauro. Fa sempre piacere quando una persona che ha vissuto in giro per il mondo e ha vinto tutto quello che poteva vincere, è ancora emozionato ed esaltato per i suoi futuri progetti, per il baseball, per lo sport in generale (Mauro sa i nomi e le statistiche di qualsiasi sportivo e si definisce un divoratore di gazzetta).
Nel post incontro Mauro risponde a quella serie di mail con un link. Semplice. Un video di pochi minuti che mi apre un mondo di riflessioni che a distanza di mesi ancora è attivo.
Il concetto è il bivio di prima.
Zoo o Giungla?
Applicato però al modo di gestire allenamenti e partita. Lo zoo alla fine sono gli allenamenti controllati, quelli dove tutto è tutelato, non c’è spazio per l’errore e per il fallimento, non ci sono scontri, non c’è tensione, non ci sono sfide difficili.
La giungla è la partita. Li si perde, li si viene azzannati dall’avversario, li si fallisce sul serio.
E qui viene la scintilla che cambia il modo di approcciare gli allenamenti e la partita.
Se siamo capaci, di portare un po’ di giungla dentro agli allenamenti, alleniamo i nostri atleti a gestire il fallimento, a gestire l’errore. Se lasciamo la squadra in un territorio tutelato, durante la settimana, non sapranno mai fare la differenza sotto pressione. Se creiamo situazioni stressanti, mantenendo sempre un piccolo spazio di tutela, all’interno della routine di preparazione alla gara, la giungla non sarà più un ambiente ignoto e che fa paura. Chi allena a vivere il fallimento e la fatica, fortifica le sensazioni di auto compentenza, migliorando anche la sensazione di essere forti e resistenti alle difficoltà che una partita ti presenta.