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IMPERFEZIONISMO VINCENTE
IMPERFEZIONISMO VINCENTE

IMPERFEZIONISMO VINCENTE

L’imperfezionismo vincente serve a identificare quel tipo di persone che non si lascia sopraffare dall’ansia del perfezionismo e gode delle anomalie della vita.
Gli imperfezionisti sanno, con Borges, che soltanto insieme al disordine la simmetria trova il suo senso. In altre parole, sanno che “perfetto” significa “chiuso”, e cioè “che non lascia spazio” ad altri innesti.
E che, quindi, se vuoi divertirti davvero devi imparare ad accogliere l’imperfezione.
Gli imperfezionisti non escludono affatto la perfezione dalla loro vita. Semplicemente smettono di cercarla nelle azioni e nelle persone. Non costringono più il mondo ad entrare dentro le cornici: accettano che la penna assurda dell’esistenza scriva anche (e soprattutto) fuori dai bordi.
Sentono la perfezione della Vita che si manifesta nella relazione generale tra le infinite imperfezioni dei singoli. Cercano e generano la quadratura degli “errori”. Perché, come ha scritto Pascoli ne Il fanciullino: “Come è necessaria l’imperfezione per essere perfetti!”

Di questo tema ne parlo nella mail settimanale e nel video settimanale che invio agli allenatori che hanno aderito al programma ALLENATORI BRILLANTI.

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