Una veloce storia sul potere del distacco dalle tue emozioni come strumento per programmare al meglio il tuo cervello.
Il dilemma del carrello presenta la situazione in cui un carrello senza freni sta per travolgere cinque persone legate sui binari, e l’unica opzione per impedirlo è buttare un passante sui binari uccidendolo ma salvando la vita a 5 persone. La scelta che si presenta è tra permettere che cinque persone vengano uccise o intervenire attivamente per salvare quelle cinque persone ma causando la morte della persona che passava di li per caso.
In questa situazione COSA FAREI?
Se penso di spingere con le mie mani il passante, ovviamente non ho nessuna voglia di farlo. Se invece penso di avere una leva, posizionata a 100 mt dai binari, che attiva uno scambio facendo deviare il treno lontano dalle cinque persone, uccidendone una sola, forse potrei farlo, ma preferirei di no.
Se addirittura avessi un bottone in una scrivania, lontano da tutto, e quando si accendo il segnale rosso di pericolo io posso attivare lo scambio, sapendo di aver salvato 5 persone, sicuramente lo farei. Infine se posso progettare, realizzare e programmare un software che in maniera automatica decide che in caso di pericolo viene attivato lo scambio e, senza che io faccia nulla, il sistema sceglie che salvare 5 persone è meglio che sacrificarne una, questo sarebbe il massimo.
Escluse le implicazioni etiche, il concetto di questa storia è che il distacco dalle emozioni che puoi toccare con mano (per me esemplificato dal passante) ti permette di prendere decisioni razionali.
E l’attivazione del distacco arriva solo grazie ad una cosa:
LA PROGRAMMAZIONE
Programma le tue emozioni come se fosse un software che può scegliere in automatico cosa è più utile e cosa, a volte è giusto sacrificare.