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ALLENARE e L’IMPORTANZA DELL’EQUILIBRIO
ALLENARE e L’IMPORTANZA DELL’EQUILIBRIO

ALLENARE e L’IMPORTANZA DELL’EQUILIBRIO

Parlando velocemente con Emilio Longo, allenatore della Folgore Caratese, ho recuperato un concetto che mi ha fatto pensare molto nella settimana appena passata.

SERVE EQUILIBRIO NELLE VALUTAZIONI DELLA PARTITA

Questo il suo concetto. Molto semplice ma contemporaneamente complesso da applicare nella pratica quotidiana. Ma la cosa mi ha fatto pensare di più è il concetto di equilibrio. Quello utile per allenare in modo brillante.

Cosa significa per me equilibrio? E per te?

Io ci vedo, nell’idea di equilibrio, la contemporanea presenza di elementi che si oppongono. Quando dico: Sono felice del risultato, sono incazzato per il gioco. Da questa frase, quasi tutti noi, cerchiamo di eliminare uno dei due concetti. O felice o incazzato. Possono coesistere? CERTO CHE SI. Come fare? Basta far comunicare la felicità con l’incazzatura.

Io sono felice di come ho allenato, la squadra non si diverte in campo.
Concetti opposti. Come li facciamo comunicare? Uscendo dal tuo ruolo, dalla tua testa, dal modo solito di pensare.
Far comunicare le dicotomie dell’allenare è il modo migliore per creare equilibrio dentro e fuori.

Ti nomino alcune dicotomie che ho incontrato.
Gioco vs risultato.
Vittoria vs sconfitta.
Ego dei giocatori vs gioco di squadra.
Fatica vs soddisfazione.
Inclusione nel gruppo vs Esclusione dal gruppo.
AGGIUNGI qui le tue!

Se tendi ad eliminare uno dei due elementi stai pensando in maniera poco utile. Non esiste vittoria senza sconfitta, soddisfazione senza fatica e squadra senza giocatori. Tieni sempre vivi tutti e due gli elementi, e per farlo, ecco un piccolo vademecum

TRE PICCOLI consigli:
– Cambia punto di vista.
– Pensa con la testa dell’altro.
– Fai quello che non hai ancora fatto.

  1. Guarda le cose da un altro punto di vista facendoti questa domanda: Cosa sto imparando da questa difficoltà? Vedrai che, scrivendo almeno 3 cose che stai imparando, riuscirai a trovare un equilibrio nel dilemma che hai in testa.
  2. Pensa con la testa di un altro. Se serve pensa come se fossi un giocatore, come se fossi un dirigente, come se fossi una persona pessimista o al contrario come se fossi un inguaribile ottimista. Gioca come in un gioco di ruolo. Cambiando il modo di pensare vedrai sfaccettature che non avevi ancora affrontato e capirai meglio come tenere l’equilibrio.
  3. Chiediti: Cosa non ho fatto? Se non hai risposta, stai sbagliando approccio. Chiediti: Cosa non ho fatto che potrebbe far cambiare le cose in meglio? Per esempio, non riesci a capire come mai i tuoi giocatori non capiscono un concetto di gioco. Quello che hai fatto lo sai. Ma quello che non hai fatto, non lo sai. Pensa diverso. Non esiste un allenatore senza risorse per superare un problema, ma esistono problemi a cui non hai ancora applicato la risorsa giusta. Lo sai fare. Devi solo trovare il modo giusto, quello che non hai ancora trovato.
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