Dunque, la felicità è insieme la cosa più buona, la più bella e la più piacevole, qualità queste, che non devono essere separate come fa l’iscrizione di Delo:
“La cosa più bella è la più grande giustizia;
la cosa più buona è la salute;
ma la cosa per natura più piacevole è raggiungere ciò che si desidera”.
Aristotele – Etica Nicomachea
Questa citazione mi guiderà in tutto il mio lavoro, la troverai sparsa un po’ ovunque perché l’ho ascoltata per caso in un podcast di Galimberti e mi ha allargato lo sguardo. Perché non penso che sia corretto avere un solo obiettivo e una sola strategia di realizzazione personale, ma penso che sia bello raggiungere ciò che si desidera, realizzare la propria essenza. E Aristotele, in questo, me lo ha ricordato con parole chiare e intriganti, che presuppongono un impegno costante.
Il percorso infatti non è fatto solo di salite e discese, ma anche di lunghi tratti pianeggianti, come le prime tappe del Tour de France, che annoiano sempre ma delle quali non si può fare a meno.
Questi sono i tratti più complessi. Quelli dove sei in equilibrio, che però non è dato da forze contrapposte, ma da una stabilità che è più sinonimo di stagnazione.
Quello star bene, che però presuppone una mancanza di rabbia e di grinta, di temperamento e di cattiveria.
Le storie di Stefano, Maria e Sebastiano, che sono parte fondamentali di questo libro, hanno proprio come legame il fatto di non voler mai stare nella condizione di quell’equilibrio che non fa bene, ma sembra far star bene.
Quando sei in una posizione che ti piace, in una condizione che ti da tutto quello che desideri, la domanda è sempre quanto quello che desideri è anche quello di cui hai bisogno. Poco prima dell’arrivo della mia terza figlia, mi sono detto che forse non ero pronto ad accettare un ulteriore cambiamento, un ulteriore cambio di abitudini. Ma poi, nel giro di pochi secondi, davanti allo specchio, mi sono messo a ridere ricordandomi quanto il mio tanto agognato equilibrio è per prima cosa sempre instabile, e in seconda istanza quell’equilibrio fatto di abitudini poco stimolanti è da sempre l’unica emozione da cui scappo.
Il concetto che voglio portare nella tua mente con questo scritto è semplice, quando hai un SOGNO, la parte più noiosa sono i periodi in cui non succede nulla. Ma la parte imprescindibile di ogni viaggio, è la noia!
Fin da piccolo l’abbiamo sperimentata, con la classica domanda: Quando arriviamo?
E da genitore, la sperimento tuttora: Quando arriviamo?
E come persona, la sperimento ogni volta che mi pongo un obiettivo: Quando arriva?
E’ ovvio che narrare storie è bello quando le racconti con gli occhi di chi è arrivato all’obiettivo. Ma non è realistico. La vera fatica è stare nel mezzo. In quella vallata in cui sai già che devi scalare, a vista, senza sapere come sarà la pendenza e che tipo di neve o ghiaccio troverai.
Il vero nemico della crescita è, per quello che penso io, cercare di usare le abitudini per aumentare la tua sicurezza.
Ci sono persone che in quella vallata ci passano molto, fin troppo tempo. Alcuni anche l’intera esistenza.
Sarà, forse, che mio padre mi ha cresciuto con un solo disco, quello di Lucio Dalla in cui trovi “Balla Balla Ballerino” e “Anna e Marco” e Cosa Sarà”, e in tutti e tre le canzoni mi è sempre rimasto il concetto di:
“se capissero vedendoti ballare di essere morti anche se possono respirare”
Ispirandomi a quel disco, e quel genio, con la mia scarsa capacità poetica, ho provato anche io a narrare il concetto di gente che “Balla il mistero, di questo mondo che brucia in fretta quello che ieri era vero”.
Ho tentato di narrare storie di persone che nel momento in cui le ho conosciute, erano in quello spazio di crescita dato dalla voglia di migliorare costante, dall’ambizione!
Ti consiglio questo esercizio, mentre ti appassioni alle persone di cui ti parlo. Questo è un esercizio che ti servirà per trasformare le cose che ti dico, in qualcosa di più importante, uno stimolo per cambiare la tua esperienza di vita.
Prendi un quaderno oppure apri un file di note sul tuo cellulare, e scrivi, in grande nella prima pagina, il TUO SOGNO!
Quello grande, quello importante per te ora.
E ogni sera, rispondi a queste domande:
Per raggiungerlo, COSA AVREI POTUTO EVITARE (di fare, di dire, di pensare)?
Per raggiungerlo, CON COSA POSSO SOSTITUIRLO?
I miei consigli sono utili?
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